Peso | 220 g |
---|---|
Anno | 2017 |
ISBN | M-705004-50-2 |
Autore | Domenico Mancinelli, Niccolò Dôthel, Pietro Nardini, Rien de Reede, Tommaso Giordani |
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Quattro duetti italiani per due flauti
Peso | 220 g |
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Anno | 2017 |
ISBN | M-705004-50-2 |
Autore | Domenico Mancinelli, Niccolò Dôthel, Pietro Nardini, Rien de Reede, Tommaso Giordani |

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Quattro duetti italiani per due flauti
a cura di Rien de Reede

Domenico Mancinelli
Domenico Mancinelli (Bologna, 23 giugno 1724 – Bologna, 16 ottobre 1804) è stato un oboista e compositore italiano. Mancinelli fu oboista presso la cappella della Basilica di San Petronio di Bologna dal 1760 fino alla morte. Nonostante ciò egli visse per alcuni anni a Londra, città nella quale pubblicò la maggior parte delle sue composizioni. Scrisse un gran quantitativo di duetti per due flauti per essere suonati dai suoi allievi (tutti membri dell'aristocrazia inglese). Il suo stile compositivo facile ed elegante appartiene all'epoca galante. Nei propri lavori prevale l'uso del movimento di breve durata e sono caratterizzati da un prevedibile progressione armonica e da una vitalità ritmica.

Niccolò Dôthel
Niccolò Dôthel, eccellente flautista nato a Lunéville, Francia, svolge tutta la sua carriera in Italia, nel Granducato di Toscana, sia nell’orchestra di corte che nella banda militare; attraverso la sua opera di musicista e di didatta, e con le sue pubblicazioni, offre un contributo sostanziale alla diffusione del flauto traverso.
Niccolò Dôthel, figlio di un oboista in servizio a Nancy alla corte dei Lorena, giunge con suo padre a Firenze al seguito di Francesco Stefano, nominato Granduca di Toscana. Dal 1736 suona nella banda militare e nella Cappella di Corte, qui la sua presenza è documentata fino al 1807, inoltre, dal 1765 al 1798, fa parte dell’orchestra del Teatro della Pergola.
A Firenze Dothel dà vita a una scuola di flauto; tra i suoi allievi si ricorda Mattias Stabingher, autore dei primi lavori conosciuti (Opera 6) scritti per quattro flauti senza una parte di basso.
Niccolò Dôthel lascia moltissime composizioni per flauto, tutte pubblicate a Parigi, Londra e Amsterdam, tranne i Sei Quartetti per flauto o due violini, viola e violoncello, stampati a Firenze da Ranieri del Vivo.

Pietro Nardini
Pietro Nardini (Livorno, 1722 - Firenze, 1793).
Allievo di violino di Tartini a Padova tra il 1734 e il 1740, ebbe una folgorante carriera sia come violinista sia come compositore. Come insegnante e virtuoso visse nella sua città natale, Livorno, fino a quando il matrimonio dell'Imperatore Giuseppe II lo portò a Vienna nel 1760. Durante i suoi viaggi come virtuoso si procurò una scrittura per la corte di Stoccarda dove rimase dal 1762 al 1765. Gli archivi della Musica della Regia Camera e Cappella lo citano quale primo violino dal 1768 in poi. Leopold Mozart scrisse parole di ammirazione nei suoi confronti, mentre Burney affermò: Egli sembra il più completo violinista dell'Italia intera, il suo stile è delicato, equilibrato e molto raffinato. Assieme a Manfredini, Boccherini e al suo allievo Cambini, Nardini fu un pioniere del quartetto ad archi avendo suonato insieme in questa formazione per circa sei mesi. Nel 1782 una raccolta di sei quartetti per archi fu pubblicata a Firenze. La sua produzione comprendeva anche concerti, sonate (incluse le famose Sonates avec les Adagios brodes) e duetti per violino. Per il flauto compose due concerti, due sonate col basso continuo, due duetti e più di una dozzina di triosonate per due flauti (o flauto e violino) e basso continuo.
La tonalità della sonata presentata in questa edizione, si bemolle maggiore, non era molto usata nella scrittura per flauto del XVIII secolo.

Rien de Reede
E’ stato flautista dell'Orchestra del Concertgebouw per oltre trent'anni e professore di flauto e musica da camera al Royal Conservatory dell'Aia.
Ha suonato in vari complessi cameristici quali il Viotta Ensemble del Concertgebouw e il Quartetto Amsterdam (flauto e archi). È stato membro del celebre Netherlands Wind Ensemble per più di dieci anni. Alcuni tra i maggiori compositori olandesi (Rudolf Escher, Theo Loevendie e Tristan Keuris) hanno scritto e dedicato a lui nuove opere per flauto, e così anche compositori stranieri del nome di Ysang Yun, Jean Françaix, Gottfried Michael Koenig e Per Nørgård. Ha inciso un gran numero di CD e registrato i concerti di Vivaldi, Mozart e Jolivet per la televisione olandese.
Da qualche anno insegna privatamente nel suo studio in Toscana, e a Amsterdam. È regolarmente invitato per masterclass in Germania, Inghilterra, Portogallo, e Italia e negli ultimi anni anche in Australia, Giappone e Stati Uniti. Negli ultimi anni si è intensificata la sua attività di direttore e docente di musica per strumenti a fiato ed è stato chiamato a curare la sezione degli strumenti a fiato dell'Orchestra Giovanile Europea.
Come curatore e revisore di edizioni critiche lavora stabilmente con Amadeus (Svizzera), Broekmans & Van Poppel e Knuf (Paesi Bassi), e per la casa editrice italiana Riverberi Sonori.

Tommaso Giordani
Tommaso Giordani (Napoli, 1740 / Dublino, 1806).
Comincia la sua carriera inglese nel 1762 nel Haymarket Theatre di Londra, dove cantò in un'opera buffa. Dopo essersi guadagnato da vivere insegnando musica nella capitale inglese, cercò di fondare una compagnia d'opera a Dublino verso il 1783. Questa impresa non ebbe successo e dovette fallire. Giordani rimase in Irlanda per il resto della propria vita e fu conosciuto come insegnante e compositore. La sua produzione comprendeva circa venti opere, liriche, cantate, varia musica da camera, come pure alcuni concerti per pianoforte o per flauto. Il fatto che tre raccolte di duetti furono pubblicate significa che Giordani godeva di grande popolarità in questo campo. La sonata qui pubblicata richiede un certo virtuosismo, sopratutto nei passaggi che utilizzano una scrittura tipicamente violinistica.