Peso | 170 g |
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Anno | 2017 |
ISBN | M-705004-44-1 |
Autore | Rien de Reede, Sigfrid Karg-Elert |
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30 Capricci op. 107 per flauto solo
Peso | 170 g |
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Anno | 2017 |
ISBN | M-705004-44-1 |
Autore | Rien de Reede, Sigfrid Karg-Elert |

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30 Capricci op. 107 per flauto solo
Revisione di di Rien de Reede.
«La letteratura esistente non esaurisce le illimitate possibilità tecniche (del flauto Boehm)» asseriva Karg-Elert nella sua prefazione dei 30 Capricci (1919). E con questa idea in testa cambia completamente l’uso stereotipato del flauto, riproponendolo come strumento privilegiato per i compositori del XX secolo. Un capolavoro assoluto della letteratura flautistica di tutti i tempi, utilizzabile anche come validissimo strumento didattico.

Rien de Reede
E’ stato flautista dell'Orchestra del Concertgebouw per oltre trent'anni e professore di flauto e musica da camera al Royal Conservatory dell'Aia.
Ha suonato in vari complessi cameristici quali il Viotta Ensemble del Concertgebouw e il Quartetto Amsterdam (flauto e archi). È stato membro del celebre Netherlands Wind Ensemble per più di dieci anni. Alcuni tra i maggiori compositori olandesi (Rudolf Escher, Theo Loevendie e Tristan Keuris) hanno scritto e dedicato a lui nuove opere per flauto, e così anche compositori stranieri del nome di Ysang Yun, Jean Françaix, Gottfried Michael Koenig e Per Nørgård. Ha inciso un gran numero di CD e registrato i concerti di Vivaldi, Mozart e Jolivet per la televisione olandese.
Da qualche anno insegna privatamente nel suo studio in Toscana, e a Amsterdam. È regolarmente invitato per masterclass in Germania, Inghilterra, Portogallo, e Italia e negli ultimi anni anche in Australia, Giappone e Stati Uniti. Negli ultimi anni si è intensificata la sua attività di direttore e docente di musica per strumenti a fiato ed è stato chiamato a curare la sezione degli strumenti a fiato dell'Orchestra Giovanile Europea.
Come curatore e revisore di edizioni critiche lavora stabilmente con Amadeus (Svizzera), Broekmans & Van Poppel e Knuf (Paesi Bassi), e per la casa editrice italiana Riverberi Sonori.

Sigfrid Karg-Elert
Sigfrid Karg-Elert (Oberndorf am Neckar, 21 novembre 1877 – Lipsia, 9 aprile 1933) è stato un compositore, insegnante e organista tedesco. Raggiunse una certa popolarità agli inizi del XX secolo, soprattutto per le sue opere corali, i lieder, la musica orchestrale, le musiche per il pianoforte e le composizioni per l'organo e l'armonium. Nato col nome di Siegfried Theodor Karg, studiò presso il Conservatorio di Lipsia, sotto la guida di Alfred Reisenauer, un allievo di Franz Liszt, e di Salomon Jadassohn e Carl Reinecke. Nel 1901 divenne professore di pianoforte presso il Conservatorio di Magdeburgo e qui cambiò il suo nome in Sigfrid Karg-Elert riprendendo, in forma semplificata, il cognome della madre, Ehlert. In questi anni, su consiglio di Edvard Grieg si dedicò alla composizione, in particolare di lavori per il pianoforte. Nel 1904, tramite l'editore musicale Carl Simon, scoprì le possibilità espressive del cosiddetto "armonium d'arte": da questo momento in poi, la musica scritta per questo strumento diventerà parte preponderante del suo catalogo di opere, come pure del repertorio per Kunstharmonium.
Nel 1919, diventò docente di teoria musicale e composizione nel Conservatorio di Lipsia, succedendo a Max Reger.[1]
Mentre in Gran Bretagna e negli Stati Uniti le sue opere divenivano assai popolari, in Germania era osteggiato da gran parte della critica musicale e da compositori come lo stesso Reger. Negli anni Venti e Trenta, Karg-Elert si rivolge con crescente favore alla scena internazionale, anche a causa dell'ascesa in patria del nazionalsocialismo. Dal 5 al 17 maggio 1930 la Londoner Organ Music Society organizza a Londra un "Karg-Elert Festival": vengono presentati 10 diversi recital di organo in suo onore, ai quali egli presenzia come compositore ospite. Inoltre, nel 1932 egli viene invitato a tenere in qualità di organista una tournée di 22 concerti negli Stati Uniti: nonostante sia ammalato di diabete, egli decide di partire per presentare alcune delle sue ultime composizioni (come l'Introduzione, Passacaglia e Fuga sul nome B-A-C-H) a fianco di opere dei maestri antichi. Ma la tournée si rivela un fallimento: organista di limitate capacità tecniche, Karg-Elert si trova spaesato davanti ai complessi strumenti americani e finisce per deludere il pubblico ricevendo pessime recensioni dalla critica. Questo durissimo colpo ha conseguenze catastrofiche sul suo stato di salute.
Personaggio da sempre assai tormentato e singolare, egli muore l'anno successivo, ad appena 55 anni.